Anche quest’ anno, come da tradizione che vanta ormai sei anni di collaborazione con Emiliano Visconti, il liceo Laurana Baldi ha tessuto il progetto Rapsodia attraverso la lettura di testi ed il successivo incontro con quattro tra i più autorevoli nomi del panorama letterario contemporaneo. Nei mesi di marzo e aprile, la scuola ha infatti aperto le “finestre multimediali” a Fabio Stassi con il testo Mastro Geppetto, Roberto Mercadini con Bomba atomica, Donatella di Pietrantonio con L’Arminuta e Fabio Genovesi con Il calamaro gigante. Quasi tutte le classi dell’istituto hanno partecipato, scegliendo il testo da leggere durante i laboratori, a seconda del proprio iter curricolare e del gusto degli stessi, per il piacere d’ incontrare coloro che hanno dato origine a quelle storie, per scambiare idee, osservazioni, per conoscersi in un confronto con la letteratura concretamente ‘viva’.
Quattro testi diversi tra loro, nei temi e nello stile, hanno permesso di spaziare a tutto tondo tra la complessità dell’agire umano nella storia privata e collettiva: dalle vicende dei fisici e scienziati che hanno determinato il destino del mondo fino a viaggi fantastici tra creature mitiche passando attraverso un catalogo di soggetti, prodotti dell’indifferenza e solitudine, o immergendoci nell’ intricata rete di rapporti tra madre e figlia, adozione e sorellanza, nata come “fiore improbabile cresciuto su un piccolo grumo di terra e roccia”.
Gli studenti, entusiasti degli incontri affermano – conoscere un’autrice o un autore lo avvicina a noi, come pure avvicina la figura del Romanziere, può essere un modo per far sbocciare in qualcuno, non solo l’amore per la lettura, ma pure la voglia all’attività stessa della scrittura .
In realtà – aggiunge una studentessa- al contrario di quanto si potrebbe pensare, la modalità di incontro tramite videoconferenza a cui, nostro malgrado ci siamo dovuti adeguare, ha degli aspetti positivi perché ci permette di ‘entrare’ addirittura nella casa (come nel caso della Di Pietrantonio), nella quotidianità di quell’autore: instaura, in chi partecipa, un senso di vicinanza, di comunanza.
Infatti, immersa tra i suoi libri, l’autrice ha condiviso profonde riflessioni sul testo, insieme agli studenti ed al loro fiume di domande e curiosità.
Momenti di grande spessore- commenta la collega prof.ssa Balducci- mi sono dedicata alla lettura dell’Arminuta, ancor prima che fosse uno dei testi scelti, mi ha colpito l’intensità con cui l’autrice ci pone di fronte alla irrinunciabilità e alla carnalità del rapporto madre-figlia, su cui anche nel corso dell’incontro è ritornata più volte e senza nascondere quanto c’è del suo vissuto in questa anatomia, questa vivisezione, oserei dire, di un rapporto che esiste nonostante tutto, a dispetto di qualunque cosa accada.
Le donne della Di Pietrantonio non sono fatte per arrendersi, e, alla fine, trovano sempre un modo per ‘restaurare’ questo stesso rapporto, per restituirgli comunque un senso, una ragion d’essere, che è un restituire senso a se stesse, in fin dei conti.
Un aspetto accomuna questi quattro scrittori, arrivato diretto ai cuori dei ragazzi: la sincerità, la franchezza di ogni singola risposta. A volte si tende a creare un alone di straordinarietà attorno al libro: il dato personaggio rimanda a qualcosa di misterioso e di indicibile, un altro ricorda chissà quale evento strappalacrime; si cerca sempre di fare riferimento a un nume tutelare di turno.
Invece con Di Pietrantonio, Genovesi, Mercadini, Stassi la comunicazione è stata onesta, nel senso etimologico del termine. Ci hanno offerto se stessi e la loro esperienza con sincerità dei rapporti e dei sentimenti umani. Luoghi fondamentali nel percorso scolastico in cui passione e formazione dell’individuo si intrecciano.
Fabiana Ciacci