Finalmente è primavera e con lei, sabato 26 e domenica 27 marzo, sono tornate le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città sono stati visitabili a contributo libero grazie a Gruppi FAI attivi in tutte le regioni, a volontari e volontarie tra cui non sono mancati gli studenti e le studentesse del Liceo Laurana Baldi di Urbino, che nella limitrofa Forum Sempronii (Fossombrone) hanno fatto da Ciceroni a visitatori curiosi delle perle artistiche della città, come la Chiesa di Sant’Aldebrando.
La referente del Progetto, la prof.ssa Bartolucci Sara e i docenti Nocelli Maria Silvia, Gelardi Gabriele e Pierpaoli Michele con competenza e passione hanno sostenuto questo percorso di formazione preparando gli studenti non solo culturalmente, ma in primis, fornendo loro gli strumenti per comprendere il valore dell’arte come forma bellezza da rispettare e tutelare, processo d’ interazione con la realtà che ci circonda.
“Questo evento” – afferma la Prof.ssa Nocelli, in duplice veste di insegnante e consigliere con incarico alla cultura “a cui i ragazzi hanno dedicato il loro tempo libero, si è trasformato in un’esperienza di conoscenza per la tutela del nostro patrimonio storico-artistico e ambientale: un’occasione di apprendimento che si sviluppa quotidianamente in classe per riversarsi sul territorio, con momenti di ricerca e di esplorazione dentro e fuori la scuola”. “Verissimo”- continua la Prof.ssa Bartolucci- “un proficuo lavoro di squadra! Prima in classe poi qui in loco, a S. Aldebrando, grazie alla collaborazione con l’amministrazione comunale di Fossombrone e la Delegazione FAI di Pesaro Urbino, gli studenti hanno avuto l’occasione di studiare un bene d’arte del loro territorio e illustrarlo a un pubblico, sentendosi così direttamente coinvolti nella vita sociale, culturale ed economica della comunità e diventando esempio per altri giovani in uno scambio educativo tra pari. Il risultato è grande, l’accrescimento delle conoscenze e una maggiore sicurezza in se stessi!”
Accanto a questo c’è da sottolineare la forte valenza sociale: grazie a questo impegno gli studenti delle classi 3 A, 3 C e 4F hanno permesso ai molti visitatori di scoprire una “chicca” artistica poco nota ai più, la chiesa di S. Aldebrando, collocata sulla sommità dell’omonimo colle, all’interno delle mura dell’antica Rocca, fortezza difensiva costruita dai Malatesta e a cui successivamente lavorò l’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, dietro richiesta di Federico da Montefeltro.
E oltre ad affascinanti spiegazioni riguardo gli interni barocchi, le cornici e volute a stucco e la piccola cappella dedicata a S. Aldebrando, con affreschi del primo ‘400, i nostri “ciceroni in erba” ci hanno svelato un curioso aneddoto: si dice che nella chiesa si conservi ancora il “Cuscino di S. Aldebrando”, ossia la pietra sulla quale il Santo poggiava il capo per dormire a cui la devozione popolare attribuiva la facoltà di togliere miracolosamente il mal testa.
La Dirigente Claudia Guidi, entusiasta conclude: “Bravissimi i nostri ragazzi e un grazie speciale ai nostri insegnanti, che sempre “guardano oltre” i banchi di scuola”.